Dopo il comunicato stampa diffuso questo pomeriggio dalla Fondazione Filadelfia, in risposta alle parole di Cairo, il Torino ha a sua volta replicato
Dopo le dichiarazioni rilasciate ieri dal presidente Urbano Cairo alla stampa riguardanti le complicazioni nate negli ultimi mesi per l’affitto dello stadio Filadelfia, la Fondazione nel pomeriggio ha diffuso un comunicato di risposta. Ora un’ulteriore replica è arrivata dal Torino, attraverso un altro comunicato stampa: “Il Comunicato Stampa della Fondazione Stadio Filadelfia non aiuta a risolvere le incomprensioni che si sono create relativamente al contratto di affitto del Filadelfia. Con spirito sereno e costruttivo, anche il Torino auspica che si concretizzi nei fatti la disponibilità della Fondazione al fine di giungere in breve tempo alla conclusione di questo tormentato iter contrattuale. E’ dunque fondamentale un reciproco sforzo di comprensione. Per dire: quali sono le inaccettabili richieste del Torino? Veniamo ai fatti, alle questioni concrete. Su richiesta della Fondazione è stata realizzata una perizia che valutava l’affitto del Filadelfia in 231.000 € con gli oneri di manutenzione straordinaria a carico della Fondazione, come del resto in tutti i contratti d’affitto. La Fondazione non ha voluto assumersi gli oneri di manutenzione straordinaria e ha chiesto che questi fossero posti in capo al Torino FC, cosa che noi abbiamo accettato. Chi ha creato dunque problemi in questo caso?
A ciò si sono aggiunte, da parte della Fondazione, tutta una serie di richieste che nulla hanno a che vedere con un contratto d’affitto, rallentando ulteriormente i tempi e un’intesa che noi per primi abbiamo tutto l’interesse di raggiungere. Ora l’ultimo, ennesimo scoglio è rappresentato da un punto di ristoro, nelle ore di apertura dell’impianto, a beneficio di chi verrà al Filadelfia per vedere gli allenamenti del Torino. Può una situazione di così elementare buonsenso essere considerata una pretesa di violazione dello Statuto? Lo spirito dello Statuto era che il Filadelfia non diventasse un centro commerciale, cosa che neppure noi vogliamo, non proibire di bere un caffè o una bibita. Soltanto con un esercizio di malafede si può vedere in ciò chissà quale operazione a scopo di lucro. Ha senso che questo gesto di attenzione debba richiedere “una serie di verifiche e deliberazioni lunghe e complesse”? Non è tempo di inutili e sterili polemiche, la nostra disponibilità resta amplissima così come è sempre avvenuto in questi mesi, che poi sono diventati anni, di lavoro e collaborazione comune. L’importante è che questo sia l’obiettivo di tutti”.
Nel sottolineare che sta pantomima debba finire al più presto per non renervi ancora più ridicoli, non capisco perché il Torino dovrebbe comprare o meglio dire ricomprare il “FILADELFIA” dalla Fondazione quando questa lo ha avuto gratis dal Torino nella persona di Calleri…..quando la stessa Fondazione grazie al sempre più… Leggi il resto »
Finalmente parole chiare da parte del Toro: altro che il politichese della fondazione
Ribadisco: se solo avesse messo lo stesso pernicioso puntiglio per chiudere i lavori del lotto 2 e 3. Tutt’altro: interesse sovraesponenziale per una attività commerciale di poca rilevanza e disinteresse/asetticità per le cose determinanti che attengono, nel profondo, al Toro.
Se questo è un presidente. Mr. C.